Clienti Leggendari

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Avete presente quei clienti memorabili che si sparano delle figure di m… senza nemmeno rendersene conto? Allora, faccio un passo indietro, vi dico che io lavorando di notte ho a che fare con tanta gente e la maggior parte è ubriaca o in fame chimica. Pensate, e dico sul serio, che non ho mai visto alcuni completamente sobri… cioè io se ci penso me li ricordo sempre e solo ubriachi, senza freni inibitori, estroversi che fanno gli splendidi. Poche rare volte mi è capitato di vedere nel pomeriggio dei clienti abituali completamente sobri… sembrano persone diverse, alcune sono spente, altre inaspettatamente intelligenti e acculturate.

Ma appurato questo, vi voglio fare alcuni esempi di clienti che mi è capitato di servire lì alla paninoteca in centro Torino.

Scena, sono le 3 del mattino…

Il cliente (C) entra nel locale, si avvicina alla cassa e tenta di comunicare con me (Io)

C: Ciao socio!
Io: Ciao! dimmi tutto.
C: Vorrei un panino
Io: E fin qui 🙂
Lui ride
C: C’hai ragione anche tu! Allora fammelo crasso!
IO: Ok…
C: Ci butti dentro il prosciutto
Io: Cotto o Crudo?
C: EeeEee quello più scuro
Io: quello più scuro… quindi crudo
C: Si quello bravo! Poi ci ficchi dei pomodori secchi e il ketchup
Io: Il Ketchup col crudo??? Sei sicuro? L’accendiamo?
C: Si socio fidati che ci stà.
Io: Va bene, che pane preferisci?
C: Si!
Io: No… Intendo con che pane te lo faccio?
C: Ah eeee fammelo col pane normale.
Io: Qui abbiamo 4 tipi di pane, cosa intendi per normalità?
C: Allora quello tondo
Io: Va bene
Qui gli dò un biglietto con un numero, tento di spiegargli che appena il panino è pronto verrà chiamato con quel numero, lui lo prende, lo contempla per un istante e me lo porge di nuovo.
C: Te lo devo già dare?
Io: No… appena è pronto il panino ti chiamiamo e riporti il numero 😉
C: Bella Bro!

( na fatica )

Altro esempio

Il cliente entra nel locale quasi di soppiatto, si guarda intorno, l’insegna è accesa, le luci all’interno sono tutte accese, la tv, le piastre, la cappa… tutto operativo compreso il cartello OPEN attaccato alla porta e lui dice quella frase che mi fa volare.

C: Maaa… è aperto?
Nella mia testa (No! é che non trovo gli interruttori per spegnere le luci e tu sei riuscito ad entrare perché la porta è difettosa, dai riprova domani eh? cià cià…)

Esempio inverso

Fine lavoro, sono le 7 del mattino, io e il mio collega ci stiamo cambiando all’interno del locale, in mezzo alla sala ci sono tre sacchi dell’immondizia che aspettano di essere buttati, tutte le luci sono spente, le sedie sono sui tavoli e la serranda è a metà, tutto tace.
Entra un cliente mentre io sono in mutande con i pantaloni in mano. Lo guardo, lui mi guarda poi guarda il locale e dopo una breve riflessione fa:

C: …Chiuso?
Il mio collega risponde: Beh un po si…

Il cliente sembra offendersi e anche un po stizzito si gira e se ne va… ha vinto!
Ha vinto il the Leggendary Client, da quella volta è rimasto il cliente leggendario per eccellenza.

Spero che questo breve articolo vi abbia fatto sorridere, e se anche voi avete avuto esperienze simili con i clienti, fatemelo sapere nei commenti qui sotto 🙂

Buon tutto a tutti ragazzi

NOAR

28 pensieri su “Clienti Leggendari

  1. mattinascente ha detto:

    Simpatico racconto, pensa che a me è capitato un ragazzo che desiderava gli facessi un abito per uno spettacolo teatrale, da una foto inviatami, raffigurante un attore famoso che lo indossava, senza avere mai visto il ragazzo stesso!!! “Quando posso passare a ritirarlo?” – “Scusa, avrei almeno bisogno di sapere come sei fatto!!!!” – “Dice!?!” – “Direi!!!”- “Ok allora passo ….” Quindi ti capisco pienamente!!! Buona domenica.

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  2. Francesca ha detto:

    Soprassiedo sul fattore alcol perchè la situazione talvolta è insostenibile ma una esperienza “mutanda” capitò anche a me una volta.
    Ricordo che ero in fiera, noi avevamo uno spazio grande, in due piani suddiviso in piccole salette, due ben nascoste che servivano da sgabuzzino.
    Come espositori si apriva prima dell’arrivo dei visitatori, così si potevano sistemare le ultime cose (leggi scatoloni pieni di depliant, gadget e quant’altro dai pesi elefantiaci) con la mia e altrui grazia mi beccai uno scatolone sul ginocchio, dolore atroce e calze rotte.
    Vado nel bunker sgabuzzino a cambiarmi le calze, appena me le levo entra una delegazione di rappresentanti che cercano le brochure.
    Se avessi potuto seppellirmi all’istante dentro gli scatoloni, sarei ancora li.

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  3. ElenaRigon ha detto:

    Domenica scorsa ero a una gara in piscina; bar sovraffollato a ora di pranzo, se prendi un panino ti danno il numero e ti chiamano quando è caldo.
    Tutta gente affamatissima.
    Quando è pronto il 66 chiamano a gran voce il numero per almeno 10 volte e nessuno si presenta.
    Dopo alcuni minuti due ragazzi che stavano lì in piedi allungano il loro numerino e chiedono ‘ma questo… è 66 o 99?’

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  4. Mapy ha detto:

    Noi in famiglia avevamo un negozio di elettrodomestici, TV etc.etc. ed era un classico che il 24 di ogni Dicembre di qualunque anno alle 21 di sera, dopo aver chiuso finalmente la porta a chiave e, dopo quasi un mese di faticose giornate passate lì dentro da mattina a sera senza interruzioni, finalmente ci dedichiamo tutti a brindare con tanto di spumante e panettone. Ma……. eccolo là. Il cliente delle 21 e 15 minuti di uno dei tanti 24 dicembre di un qualsiasi anno, alla porta che bussa e ci guarda con gli occhioni languidi ed imploranti…….. che poi, solitamente, dopo l’acquisto gli permettevamo anche di brindare con noi. …..😀😀😀😀

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